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CALAMITA'
ALLUVIONALE
Nozioni tecniche
ed operative di base
A cura di
Egidio VETTORETTI dell' associazione
ALFA
Volontari
Protezione Civile
Aprilia
Questa piccola guida é nata
quale modesto supporto didattico per affrontare le prime lezioni di protezione
civile aventi per oggetto l' insegnamento e l' addestramento del personale
di PC in situazioni operative aventi come finalità la bonifica di
locali civili ed industriali interessati da calamità alluvionali
che li abbiano resi inagibili.
Si confida come sempre che le poche
notizie in essa riportate possano essere prezioso susssidio ad un immancabile
fase addestrativa svolta da personale serio e preparato, che con la propria
esperienza non trascuri una approfondita fase di esercitazione in materia,
a mio avviso indispensabile.
NOTIZIE
E COMPORTAMENTO OPERATIVO NEGLI INTERVENTI DI ALLUVIONE.
1.
Attrezzatura Personale.
Tali interventi prevedono tempi di intervento
generalmente lunghi, superiori alle dieci ore, é importante quindi
che ognuno disponga di attrezzatura individuale e possibilmente un ricambio,
ogni organizzazione deve, nei limiti del possibile, mettere a disposizione
degli operatori quanto segue:
-
Tuta da lavoro pesante
-
Polo maniche lunghe
-
Giubbotto impermeabile
-
Guanti
-
Elmetto
-
Stivali in gomma, almeno un operatore
per squadra con stivali "mezzo busto"
-
Torcia elettrica
-
Calzini e calzature di ricambio
2. Stima dell’
invaso.
Per poter stabilire il tipo di pompa
da utilizzare e il tempo necessario alla bonifica è opportuno calcolare
approssimativamente, il quantitativo d’ acqua da asportare. Tale quantitativo
si misura normalmente in Metri cubi (m3), 1 m3=
1000 Litri di acqua. Bisogna quindi stimare la superficie invasa dall’
acqua e moltiplicarla per il livello dell’ acqua in altezza. Ad esempio
uno scantinato di 30 metri quadrati invaso da un metro e mezzo d’ acqua
contiene 45 m3 d’ acqua ( 30X1,5 = 45).
3. Scelta
della pompa.
Comunemente i valori idrici delle pompe
sono:
-
Q=portata (quantitativo di acqua
espresso in litri al minuto L/min.
E' la quantità d' acqua che
la pompa è in grado di sollevare in un minuto.
-
H=pressione o prevalenza (il
valore della pressione dell’ acqua che la pompa è capace di erogare;
si esprime in atmosfere Atm., un Atm.=10 Mt.).
Per lo svuotamento normalmente si utilizzano
pompe ad alta portata e bassa pressione.
Nella scelta delle caratteristiche
della pompa si tenga sempre presente che l' acqua va innalzata e gettata
al di fuori del locale accompagnandola con le tubazioni a debita distanza
assicurandosi che ciò che viene eliminato non rientri nel locale,
per fare ciò si tenga conto che si ha una perdita di pressione nelle
condutture pari ad un' atm. per ogni 10 metri di dislivello tra la pompa
e il punto di uscita dei tubi di scarico e che si perde un atm. circa per
ogni 100 metri lineari di tubatura.
4.
Calcolo dei tempi di bonifica
Per calcolare i tempi necessari allo
svuotamento di un locale bisogna riportare tutte le misure in m3
(
1000Lt = 1m3 ), il tempo totale si calcola dividendo
il volume di acqua da evaquare (espresso in m3)
per
la portata della pompa Q (espressa in m3
al
minuto);
Esempio.: Volume invaso 30m3
;
Portata della pompa Q=2 ( due m3
di
acqua pompata al minuto).
Tempo di svuotatamento = 30 m3 :
2 = 15 minuti
5. Precauzioni
negli interventi.
-
Accertarsi che l’ impianto elettrico
non sia sotto tensione (disinserire la corrente tramite l’ interruttore
generale dell’ impianto);
-
Evitare di ispezionare il fondo da soli;
-
Assicurarsi che la pesca della pompa
sia posizionata sempre nel punto più basso del locale da bonificare;
-
I punti di fuoriuscita dell’ acqua devono
essere opportunamente determinati valutando che:
-
L’ acqua defluisca senza ritornare sul
punto di intervento;
-
Il tubo terminale sia fissato e non
venga spostato dalla
pressione della pompa in funzione
;
-
Non utilizzare pozzetti in prossimità
del locale da bonificare
6.
Perchè si allaga uno scantinato.
Quando si verificano violenti acquazzoni
i sistemi fognari vanno in crisi non riuscendo a smaltire tutta l’ acqua.
I locali posti ad un livello inferiore a quello stradale sono ad elevato
rischio di allagamento.
L’ acqua può entrare nel locale
attraverso:
-
rampe, scale o finestre a bocca di lupo;
-
infiltrandosi dal terreno circostante
attraverso le pareti del locale non correttamente impermeabilizzate;
-
dal sistema fognario intasato;
Una remota possibilità di allagamento
si può avere al di fuori di fenomeni dovuti a condizioni ambientali
o naturali, si pensi alla rottura di condotte idriche sotterranee di notevoli
dimensioni in prossimità di un edificio.
7.
Individuazione del sistema fognario.
Prima di accingersi ad operare é
opportuno individuare il sistema fognario di cui è dotato il locale
da bonificare.
I sistemi fognari sono del tipo a
caduta o forzato.
8. Sistema
fognario A CADUTA.
Questo sistema é definito a caduta
in quanto l’ acqua defluisce naturalmente nella condotta fognaria posta
ad un livello inferiore rispetto al fondo del locale da bonificare (fig.
1) .

In allagamenti con sistemi fognari
di questo tipo bisogna intervenire a seconda del livello d’ acqua presente
nel locale. Se la profondità è inferiore ai 70 cm., basta
ispezionare il fondo, individuare le grate delle fognature e liberarle
da eventuali materiali che le ostruiscono. Se si tratta di allagamenti
con un livello d’ acqua superiore ai 70 cm. è necessario iniziare
lo svuotamento a mezzo pompe.
9. Sistema
fognario FORZATO
Questo sistema è definito tale
in quanto la profondità dello scantinato non consente un deflusso
naturale delle acque in fognatura ma si ha bisogno di pompe fisse di sollevamento
situate in appositi pozzetti di raccolta (fig.2).

In allagamenti con questo tipo di
sistema fognario, normalmente la pompa va fuori servizio, bisogna comunque
effettuare lo svuotamento a prescindere dal livello dell’ acqua presente
10. Il pericolo
crolli nelle operazioni di bonifica.
L’ allagamento di locali può,
a volte, creare un danno alle strutture dello stesso. Ciò costituisce
un serio pericolo per le squadre che operano. Generalmente le strutture
interessate da eventuali danni sono quelle secondarie (intercapedini di
isolamento, muri perimetrali, tramezzi ecc.). Difficilmente si manifestano
danni sulle strutture principali (Fondamenta, pilastri, solai, scale).
I rischi alle strutture perimetrali
si verificano maggiormente in queste situazioni:
Allagamenti
dovuti ad infiltrazioni: quando alcuni terreni sono fortemente impregnati
d’ acqua, esercitano una grande forza sulle mura perimetrali del locale
interessato all’ allagamento (fig. 3). Se si creano dei passaggi d’ acqua,
questi determinano un indebolimento strutturale e si manifesta un elevato
rischio di crollo improvviso della parete.
Grandi
riempimenti dei locali: quando i locali si allagano per oltre la metà
della loro altezza, vuol dire che ci sono grossi quantitativi di acqua
e quindi grossi pesi. In questo caso sono a rischio le mura costruite con
un intetrcapedine. ed eventuali tramezzi di separazione con locali non
invasi dall’ acqua (fig. 4).

Rischi
alle strutture portanti: normalmente gli allagamenti avvengono in scantinati
i cui solai poggiano sul terreno ed hanno quindi una grande resistenza.
Il rischio si presenta in allagamenti di solai fuori terra, ma è
difficile che questo accada in grandi invasi. I locali elevati dal suolo
si allagano difficilmente e se ciò avviene non si riempono oltre
30 cm. d’ acqua in quanto la stessa defluisce naturalmente attraverso porte
e scale. In questi casi bisogna prestare attenzione al carico gravante
sul solaio.
I Rischi maggiori si hanno nella
fase di allagamento e svuotamento dei locali. ( fig.5)
CENNI SULLE
POMPE
Normalmente le pompe di svuotamento
possono essere del tipo azionato da motore a scoppio, denominate MOTOPOMPE,
o del tipo azionato da motore elettrico denominate ELETTROPOMPE.
11. Motopompe
In genere sono le pompe più usate
per gli svuotamenti perché riescono a dare grossi valori di portata.
Il motore può essere alimentato da benzina, miscela o gasolio. La
parte pompe può essere di due tipi:
Autoaspirante o autoadescante:
la pompa è in grado di aspirare eventuali bolle d’ aria all’ interno
del tubo di pescaggio;
Non autoadescante: questo tipo di
pompe non è in grado di aspirare eventuali bolle d’ aria all’ interno
del tubo di pescaggio, occorre quindi riempirlo manualmente con acqua assicurandosi
di far fuoriuscire tutta l’ aria altrimenti girerebbe a vuoto senza pescare
acqua.
Aspirazione
I tubi di aspirazione devono essere
rigorosamente del tipo rigido. Alla parte terminale deve essere
collocata una valvola di fondo, la stessa deve essere protetta da appositi
cestelli per non farla intasare.
Mandata
Sulle pompe il diametro del tubo
di aspirazione é costruttivamente un quarto più grande del
tubo di mandata, é quindi questo un parametro per distinguerli.
La tubazione della mandata normalmente viene realizzata con manichette
UNI 70 oppure UNI 45. Detta tubazione deve essere collocata in maniera
tale da avere meno ostruzioni possibili. Ad ogni ostruzione corrisponde
una perdita di pressione che abbassa il valore della portata dell’ acqua.
12. Elettropompe
Questo tipo di pompe vengono impiegate
normalmente per completare lo svuotamento o per allagamenti di piccola
entità. Si utilizzano pompe di tipo centrifugo. Queste pompe hanno
l’ aspirazione costituita da feritorie poste sul corpo pompa. Devono essere
immerse direttamente sul fondo e sono autoadescanti. Si cerca di limitare
l’ uso di questo tipo di pompe per i seguenti motivi:
-
Hanno bisogno di una fonte di energia
elettrica non disponibile in questo genere di interventi (per questioni
di sicurezza, la corrente elettrica in locali allagati viene tolta o già
manca per guasti agli impianti);
Pur con le dovute precauzioni (cavi
e prese stagne), è sempre consigliabile evitare l’ uso di apparati
elettrici in interventi del genere.
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